A R D O R E

     Ardore sorge sull’altopiano di una ridente collina, a circa 232 m. sul livello del Mare Jonio e si estende fino allo stesso. 
                        E’ equidistante dalle due città capoluogo Joniche: Reggio Calabria e Catanzaro. 
        Il suo sviluppo urbano sulla Costa dei Gelsomini risale al dopo guerra. In origine il paese sorgeva sul Lago Odore
                 ai piedi del “Vulcano” Tre Pizzi, secondo  un’antica leggenda, e dal lago il Villaggio aveva preso il nome.

A seguito di un’eruzione vulcanica il paese fu distrutto e i pochi superstiti che trovarono scampo nell’altopiano a sud-est, fondarono un luogo agglomerato chiamato Ardore, in memoria del paese d’origine così tragicamente distrutto. Passando dalla leggenda alla storia, il nome Ardore pare sia d’origine Bizantina, ciò è confermato dal nome di alcuni luoghi, tuttora esistenti, come la frazione detta Petrazometa, metatesi dialettale del greco Trapezometa che significa mensa, tavola. Anticamente di Ardore si sa che subì l’invasione dei Turchi, in quanto ancora oggi sono numerose le cosiddette “Grotte dei Turchi” testimonianze concrete del loro passaggio e l’invasione dei Musulmani di Sicilia nel X secolo. Gli storici tramandano differenti versioni circa l’epoca della sua fondazione, le prime vere notizie risalgono al 1546 quando, Ferdinando Consalvo de Cordova duca di Sessa e di Terranova, marchese di Gerace vende, per “istrumento pubblico”(27 ottobre 1546), a Giovanni Ramirez, dei Canali di Santo Nicola ed Ardore nelle pertinenze della città di Gerace. Ai tempi della Magna Grecia, San Nicola dei Canali era una grande città della Locride.Dal 1546 al 1623 la baronia della città passa dai Ramirez ai Bologna ed infine viene acquistata dai Gambacorta, Baroni di Melicuccà, che costruirono il Castello di Ardore, in parte ancora esistente. Nel 1688, con l’estinzione della dinastia dei Gambacorta per mancanza di eredi, vi subentrò la famiglia Milano alla cui platea si deve la desunzione dello Stemma del Paese. Lo Stemma d’Ardore consiste in uno scudo portante un’aquila che ha nel rostro e negli artigli dei ramoscelli d’ulivo in fiore e in mezzo al petto una fiamma. Lo scudo è sormontato da una corona ed intorno ad esso si trova la scritta “ARDOR ET ODOR”, a ricordo dello sterminio dell’antico Odore e della scomparsa dell’omonimo lago. In basso quasi a sostegno dello scudo stesso vi sono due rami d’alloro. Nel 1806 la tradizione dice che, la rottura del giuramento di neutralità con Napoleone da parte di Ferdinando I di Borbone, a causa dell’alleanza di questo con la Russia e l’Inghilterra, scatenò le ire dei Francesi che decisero di sottomettere il territorio calabrese saccheggiandolo e distruggendolo. Gli Ardoresi riuscirono ad evitare tali ire con un espediente, andarono incontro alle truppe francesi con la statua del Patrono del Paese, San Leonardo da Limoges, alla vista del Santo il generale revocò l’ordine. Con l’occupazione francese del Regno di Napoli fu abolito il feudalesimo e qualche anno dopo, nel 1809, nacque ufficialmente il Comune di Ardore. L’ottobre 1847 rappresentò per Ardore una triste data, in quanto vide immolarsi per un ideale di una Italia Unita due dei Cinque Martiri di Gerace, Gaetano Ruffo (1822-1847) e Michele Bello (1822-1847) che ebbero i natali ad Ardore. Ardore Marina sorse nella seconda metà del secolo scorso, in concomitanza con l’inizio dei lavori per la costruzione della ferrovia sul litorale Jonico. In breve tempo divenne l’agglomerato urbano più popoloso e più attivo per iniziative commerciali tanto da superare quello del paese antico al quale resta il Centro Storico.

Nel Centro Storico di Ardore su un rilievo di natura tufacea sorge il Castello Feudale. E’un edificio quadrato ai cui angoli erano situate quattro torri, due cilindriche e due a base quadrata. Nel fondo di queste torri si aprivano dei trabocchetti che per vie sotterranee portavano in diversi e lontani punti del territorio, uno di essi portava al vicino Castello Feudale di Bovalino Superiore. Alcuni documenti notarili dell’epoca testimoniano che il Castello era riccamente arredato, purtroppo oggi dello splendore e del fasto di un tempo rimane molto poco. Un avverso destino accomunò la famiglia Gambacorta al Castello. La prima si estinse completamente, il secondo, pur non ancora terminato in alcune sue parti, iniziò una lenta ed inesorabile decadenza, causa dell’incuria dei baroni che vi succedettero.

   

    Ad Ardore vi sono numerosissime chiese. La Chiesa Matrice, fondata in epoca imprecisata che fù elevata ad arcipretura nel 1693, sorge nel Centro Storico di Ardore di fronte al Castello Feudale ; essa è dedicata a San Leonardo Da Limoges e Santa Maria di Lautrenta. Al suo interno vi è l’altare marmoreo del SS. Sacramento realizzato a Napoli nel sec. XVIII da una rinomata bottega artigianale il Santuario di Santa Maria della Grotta di notevole interesse artistico è meta di notevoli pellegrinaggi è raggiungibile percorrendo la strada provinciale che collega la SS106 alla frazione Bombile. Unico nel suo genere in Calabria, esso è interamente costruito dentro una grotta scavata nell’arenario della parete perpendicolare di una collina da Fra Jacopo da Tropea, nel 1507, che voleva dedicarsi alla vita eremitica. Vi si accede attraverso una ripida scala, formata da 141 gradini. All’interno si può ammirare una statua di marmo bianco della Vergine, risalente al XVI secolo, attribuita alla scuola dei Gagini. La Chiesa fu consacrata nel 1625. L’aspetto attuale del Santuario è stato condizionato da una serie di rifacimenti iniziati nella seconda metà dell’ottocento. 

Ad Ardore vi sono numerosissime chiese. La Chiesa Matrice, fondata in epoca imprecisata che fù elevata ad arcipretura nel 1693, sorge nel Centro Storico di Ardore di fronte al Castello Feudale ; essa è dedicata a San Leonardo Da Limoges e Santa Maria di Lautrenta. Al suo interno vi è l’altare marmoreo del SS. Sacramento realizzato a Napoli nel sec. XVIII da una rinomata bottega artigianale il Santuario di Santa Maria della Grotta di notevole interesse artistico è meta di notevoli pellegrinaggi è raggiungibile percorrendo la strada provinciale che collega la SS106 alla frazione Bombile. Unico nel suo genere in Calabria, esso è interamente costruito dentro una grotta scavata nell’arenario della parete perpendicolare di una collina da Fra Jacopo da Tropea, nel 1507, che voleva dedicarsi alla vita eremitica. Vi si accede attraverso una ripida scala, formata da 141 gradini. All’interno si può ammirare una statua di marmo bianco della Vergine, risalente al XVI secolo, attribuita alla scuola dei Gagini. La Chiesa fu consacrata nel 1625. L’aspetto attuale del Santuario è stato condizionato da una serie di rifacimenti iniziati nella seconda metà dell’ottocento. 

Ad Ardore Marina nel 1913 fù edificata una Chiesa dedicata a Santa Maria del Pozzo, tale denominazione deriva dal fatto che essa era sorta nella contrada “Pozzicello”. All’interno vi sono numerose statue, tra queste, quella di maggiore pregio, e la statua della Madonna del Pozzo. La Chiesa di San Rocco Patrono del paese, si trova in Ardore centro. Fu costruita nel 1700, nonostante i gravi danni subiti a causa dei terremoti e delle continue vicende belliche oggi è una delle chiese più belle della diocesi, in quanto è completamente restaurata. La Chiesetta di Santa Lucia è stata eretta nel nuovo Borgo d’  Ardore Centro alla fine dell’ottocento. Altre chiese, di non minore importanza storica, sono situate nelle frazioni del paese. San Nicola dei Canali situata a San Nicola è di antichissima fondazione. La Chiesa del Carmine in contrada  Limachi presso la frazione Schiavo è stata costruita nel settecento. La Chiesa della Madonna della Marina, sita in contrada Giudeo ha una struttura tardo bizantina. Della Chiesa del SS. mo  Salvatore edificata in contrada  Salvatore intorno al sec. XV rimangono pochi resti che giacciono in uno stato d’abbandono, La popolazione di Ardore è di circa 5.000 abitanti; numerose sono le strutture culturali e turistiche ivi presenti.

 

testo a cura di    Manuela Ambrogio, Patrizia Coluccio, Anna Diana,Paola Careri

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